Pesce spada: quante volte a settimana lo possiamo mangiare?

Il pesce spada è uno degli alimenti prediletti in tavola sia durante la stagione invernale che nel pieno della stagione estiva, ma quante volte alla settimana possiamo mangiarlo?

Questa è una delle domande che spesso le persone si pongono in relazione al consumo del pesce spada, il quale la fa da padrone dell’alimentazione quotidiana che rientra tra i pesci affetta più mangiati e inserire all’interno delle diete e soprattutto relazione alla dieta mediterranea.

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A ogni modo, il pesce spada deve essere inserito all’interno di un piano alimentare con molta cura essendo comunque un alimento al quale prestare particolare attenzione nonostante riesca ad avere sul corpo degli effetti benefici non indifferenti.

Quante volte mangiare pesce spada durante la settimana?

Ricordiamo che il pesce spada rientra tra i pesci che riescono a mettere il corpo nelle condizioni di far riferimento ad importanti effetti benefici trattandosi di un alimento ricco di calcio del fosforo, ritenuti importanti per la salute delle ossa e dei denti, il potassio determinante nel regolare la pressione e in grado di intervenire prevedendo il rischio di calcoli renali, voi oltre che importante per la perdita del tessuto osseo durante l’invecchiamento.

Nonostante i tanti effetti benefici, il pesce spada deve essere consumato con moderazione trattandosi di un alimento con un alto tasso di mercurio al suo interno è ritenuto dannoso per il corpo qualora se ne consumi in eccesso, motivo per cui questo deve essere inserito all’interno dell’alimentazione in modo corretto e consumarlo con un numero prestabilito di pietanze durante la settimana.

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Pesce spada: finalmente la verità su quanto mangiarne

fermo restando che la dose minima consentita durante il pasto è di circa 100 grammi a porzione, e può essere ingenito una volta alla settimana e in via del tutto eccezionale possiamo accedere ad un secondo pasto nel lasso di tempo appena stabilito.

A intervenire in tal senso, così come riportato da Ok-Salute è stata la dottoressa nutrizionista Elena Orban, che dirige l’unità di tecnologie alimentari dell’Inran, l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione: “Tonno e pesce spada vanno limitati a una porzione a settimana. Andrebbero ridotti al minimo nei bimbi piccoli, nelle donne che allattano, che progettano una gravidanza o sono incinte: diossina e mercurio riescono a oltrepassare la barriera placentare e a raggiungere il feto”.

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