Prosciuttopoli
Truffa Prosciuttopoli inchiesta avanti FOTO ricettasprint

Va avanti l’inchiesta nota come ‘Prosciuttopoli’ e che ha portato all’emergere di uno scandalo immane legato alla produzione di prosciutti italiani.

Il programma ‘Patti Chiari’ di Radiotelevisione Italiana ha rivangato lo scandalo alimentare noto come ‘Prosciuttopoli‘. Si tratta di una truffa di enorme portata che riguarda la messa in commercio di falsi prosciutti San Daniele e di Parma, relativi in particolare al periodo che va dal 2017 in poi. Prodotti di bassa qualità veniva spacciati per gli esemplari di produzione italiana più rinomati nel campo. La trasmissione ha proposto un confronto tra Roberto La Pira, direttore de ‘Il Fatto Alimentare’, ed Oreste Gerini, che rappresenta invece l’ICQRF (Istituto Centrale Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura Italiano). Assenti altri soggetti coinvolti nello scandalo Prosciuttopoli, ovvero i rappresentanti dei Consorzi e gli istituti di controllo della filiera. Cioè quelli di Parma Qualità e IFCQ Certificazioni, i quali hanno ricevuto una sospensione di rispettivamente 12 e 6 mesi per delle gravi inadempienze riscontrate.

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Prosciuttopoli, scoperti gravi illeciti negli allevamenti

Le accuse: alcuni soggetti della filiera sottoponevano i maiali dai quali ricavare il prosciutto a processo di crescita rapida. Questo allo scopo di ottenere guadagni maggiori. Tale pratica però è vietata perché nociva sia per gli animali che per le persone che ne avrebbero consumato le carni. Questa pratica vietata portava ad un risparmio di 150mila euro a sessione per ogni allevamento da 4mila suini in media. E tutto ciò portava dei vantaggi anche ad altri rappresentanti della filiera, per quello che era un sistema fraudolento tacito e diffuso, oltre che ben collaudato. Tutto ciò ha portato alla formulazione dei reati di contraffazione della denominazione di prosciutto Dop ed a frode in commercio. L’inchiesta è stata portata avanti dai Nas dei carabinieri di Udine, con anche la Procura di Pordenone ad interessarsi della vicenda.

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Parole molto gravi da chi avrebbe dovuto comportarsi diversamente

Avevano destato stupore le parole di Mario Cichetti, direttore del Consorzio del prosciutto San Daniele. Come riportato da ‘Il Fatto Alimentare’, a suo avviso “non c’erano differenze così grandi dal punto di vista qualitativo del prodotto per il consumatore”. Parole che mai ci si sarebbe aspettato di sentire da una carica di rilievo come la sua. Il prosciutto Dop in questione può costare anche 45 euro al kg in media a chi lo compra. E sminuirne in questo modo la qualità porta ad avere più di un sospetto. Sullo scandalo Prosciuttopoli vige anche una doppia indagine per opera delle Procure di Parma e Cremona.

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