Una contaminazione causata dalla presenza di medicinali per animali all’interno della carne porta a questo richiamo alimentare immediato.

Richiamo alimentare urgente per livello di residuo superiore all’MRL per la tulatromicina nella carne bovina congelata originaria dell’Italia, proveniente da bovini allevati in Francia. Con questa motivazione gli ispettori del RASFF incaricati di vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza vigenti in fatto di materia alimentare hanno disposto il blocco per il prodotto.

Il reparto macelleria in un supermercato
Il reparto macelleria in un supermercato (Pixabay)

In base alle norme attualmente in vigore su tutto il territorio dell’Unione Europea, e quindi Italia compresa, questa carne non risulta essere commestibile. In caso contrario ci potrebbero essere degli episodi controversi, tali da minare lo stato di salute dei consumatori.

La tulatromicina è presente in quantità pari a 680,3 ng/kg – ppt. Una quantità esigua, dal momento che si parla di nanogrammi. Ma non esistendo un limite massimo al quale fare riferimento per contaminazioni di questo tipo, ecco che il Sistema Rapido Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi ha fatto scattare il richiamo alimentare.

È bene sapere che la tulatromicina è un prodotto veterinario somministrato ai bovini da allevamento dai quali si ricavano carni da macellare e latte. Ad ogni modo il RASFF non parla di livello di rischio elevato in relazione a quanto comunicato attraverso i propri canali ufficiali.

Richiamo alimentare urgente, cosa sappiamo sul caso indicato dal RASFF

Però, a scopo cautelativo, le autorità di controllo della sicurezza in campo alimentare hanno il compito di fare scattare sempre i protocolli previsti per situazioni come queste.

Una fetta di carne bovina
Una fetta di carne bovina (Pixabay)

Anche nel caso di rischio minimo o solamente presunto, un prodotto ritenuto non idoneo, o non perfettamente idoneo, va tolto dal commercio con effetto immediato.

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Oppure deve subire un blocco quando si trova ancora nel corso della distribuzione all’ingrosso. Ed è questo il caso.

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Il RASFF interviene sempre prima che un articolo “incriminato” finisca con l’essere esposto sui banconi ed all’interno dei banchi frigo di supermercati e negozi di alimentari.

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