C’è un prodotto che non è più in vendita a seguito di un diffuso richiamo alimentare. La problematica costituisce un potenziale pericolo per i consumatori.
Richiamo alimentare dal Ministero della Salute. C’è una comunicazione che riguarda il ritiro dal commercio per un prodotto del mare, sottoposto ad una problematica decisamente importante.
Il tutto è nato a seguito di un approfondito controllo svolto da parte delle autorità deputate al controllo della sicurezza in ambito alimentare. Questo articolo ittico sottoposto a richiamo alimentare, solitamente posto in vendita in diversi punti da Nord a Sud, ha mostrato una irregolarità importante.
Problematica capace di potere costituire un potenziale pericolo per quella che è la salute dei consumatori. All’interno di una notifica di richiamo alimentare urgente, ecco quindi che il Ministero della Salute ha svelato tutte le informazioni utili per mettere al riparo i consumatori.
Il prodotto indicato è lo Stoccafisso Bagnato, come riferito all’interno dello spazio che riporta quella che è la denominazione di vendita. E questo stoccafisso riporta il marchio “Antonio Verrini”, che è pure il nome del produttore. Lo stabilimento di produzione è ubicato in Liguria, a Genova.
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Richiamo alimentare stoccafisso, lotti e date di scadenza
La problematica che sta alla base di questo richiamo alimentare urgente è da ricercare nel sospetto utilizzo di additivi considerati non a norma e presenti nello stoccafisso bagnato sottoposto a richiamo alimentare.
Ci sono svariati lotti che non risultano più in vendita. Si tratta dei seguenti:
- D1705221190
- D1805221190
- D1905221190
- D2005221190
- D2105221190
- D2205221190
- D2305221190
In merito alle indicazioni sulle date di scadenza o termini minimi di conservazione, si va dal 23 al 29 maggio 2022. C’è una informazione molto utile che riguarda poi quello che è il peso di ogni confezione di stoccafisso bagnato. Il Ministero della Salute parla di “baffe a peso variabile”.
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Per i consumatori che abbiano acquistato nel caso questo stoccafisso, è necessario non mangiare quest’ultimo. Si è tenuti alla restituzione al supermercato o negozio di alimentare in cui c’è stato l’acquisto. Anche se non si dispone più dello scontrino originario. Così facendo sarà possibile usufruire del diritto di essere rimborsati.
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