Che cosa riguarda il richiamo alimentare diffuso con urgenza da parte delle autorità preposte e qual è il possibile pericolo riscontrato.

C’è un richiamo alimentare importante, reso noto nel corso delle scorse ore e che riguarda un prodotto che, durante le ultime settimane dell’anno, fa registrare un incremento nei suoi consumi.

Una analisi in laboratorio in corso
Una analisi in laboratorio in corso (Foto Canva)

Si tratta infatti di un alimento che è presente sulle tavole di milioni di famiglie in Italia. E che fa parte della tradizione gastronomica di diverse regioni proprio in occasione delle festività del Natale. Il richiamo alimentare in questione illustra tutti i dettagli del caso allo scopo di riconoscere questo prodotto.

A diffondere la relativa notifica di richiamo alimentare è il RASFF. Si tratta del Sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi. L’Ente è sempre molto attento ne monitorare sui traffici commerciali in ambito alimentare, per garantire il rispetto delle norme di sicurezza.

E gli ispettori incaricati vigilano tutti i giorni della settimana sull’intero territorio della Unione Europea, Italia compresa, allo scopo di individuare delle possibili situazioni di rischio. Ora è sorta proprio la possibilità di una intossicazione per le persone che entrino eventualmente in contatto con questo prodotto.

Richiamo alimentare, il rischio di intossicazione è elevato: qual è il prodotto

Si tratta di fichi secchi, che in tanti hanno la tendenza a consumare di più già dalla fine di novembre. I controlli in fatto di sicurezza alimentare hanno fatto sorgere il riscontrato rischio di potere incappare in una contaminazione da micotossine. E da aflatossine, entrando più nello specifico.

Dei fichi secchi
Dei fichi secchi (Foto Canva)

Il livello di rischio segnalato nella notifica del RASFF è indicato come serio. E le analisi al microscopio compiute su dei campioni di fichi secchi hanno individuato la quantità di prodotto contaminato, che è molto elevata e che ammonta a 35,4 +/- 13,3 µg/kg – ppb.

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Questi fichi secchi sono provenienti dalla Turchia e vengono importati in Italia per poi essere distribuiti a diversi supermercati, ipermercati e negozi di alimentari. L’intervento del RASFF per fortuna arriva in ogni situazione controversa prima che avvenga la distribuzione su larga scala al pubblico.

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Di seguito è possibile prendere visione della notifica pubblicata dal Sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi sul suo sito web ufficiale.