Notificato un richiamo Coop in ambito alimentare per una problematica potenzialmente pericolosa per la salute dei consumatori, i dettagli.

Richiamo Coop dal Ministero della Salute
Richiamo Coop dal Ministero della Salute Foto dal web

Richiamo Coop per un prodotto che viene venduto esclusivamente all’interno dei supermercati della nota catena commerciale. A finire sulla lista rossa degli atricoli che non possono essere tenuti in vendita è la Polenta Rapida.

Il richiamo Coop è presente anche sul sito web ufficiale del Ministero della Salute, oltre che sui riferimenti online del marchio di supermercati. La Polenta Rapida Coop 375 g reca esplicitamente il marchio della catena e ha come produttore Molino Rossetto SPA.

Il nome o la ragione sociale dell’OSA a nome del quale il suddetto prodotto è commercializzato è Coop Italia S.C.

Sono due i lotti finiti all’interno della circolare di richiamo Coop e ministeriale. Si tratta del lotto L21 288 e del lotto L21 289. Le date di scadenza o termini minimi di conservazione dei suddetti articoli alimentari sono fissate rispettivamente al 15/10/2023 ed al 16/10/2023.

Richiamo Coop, tutte le indicazioni utili per i consumatori: cosa fare

Foto dal web

Lo stabilimento di produzione di questo articolo alimentare è situato in Veneto, nella località di Pontelongo, in provincia di Padova. Il peso di ciascuna unità è di 375 grammi e come codice EAN è presente l’indicazione 8001120943347.

Il motivo che sta alla base del richiamo Coop è da ricercare nella possibile presenza di corpi estranei all’interno della confezione, come specificato all’interno della notifica.

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Non vengono forniti ulteriori dettagli in merito a questi corpi estranei. Si raccomanda a chiunque abbia a casa una o più unità del prodotto indicato di non consumarlo e di riportarlo al supermercato Coop dove è avvenuto l’acquisto.

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In tal modo si avrà il diritto o ad ottenere un rimborso o a procedere alla sostituzione dello stesso con un altro pezzo analogo, appartenente ad un altro lotto e quindi del tutto sicuro. Non è richiesto il dovere esibire lo scontrino originario per questo, visto che si tratta di una situazione di emergenza che interessa la salute dei consumatori.

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