Scoperto uno scandalo internazionale che riguarda la vendita di salmone non commestibile. La cosa andava avanti da diversi anni.

Salmone non commestibile venduto lo stesso, coinvolti diversi soggetti
Salmone norvegese (Ricettasprint.it)

Salmone non commestibile messo in vendita nonostante la cosa violasse le più basilari norme in ambito di sicurezza. La scoperta clamorosa e sconcertante riguarda del prodotto ittico confezionato in Norvegia.

Il salmone non commestibile immesso comunque nel circuito della grande distribuzione non rispetta le normative norvegesi. Per questo è stato indicato come non idoneo al consumo da parte dell’uomo.

Da quanto si evince dalle indagini interne avviate a suo tempo da Måsøval, che è il maggiore allevatore di salmoni nel Paese scandinavo, sarebbe stato saltato un passaggio fondamentale nella lavorazione di questo salmone norvegese.

Le carni di pesce infatti avrebbero dovuto avere un passaggio ulteriore che invece non c’è stato. Finendo così con l’essere posti direttamente in vendita. Secondo quanto emerso dalla raccolta di elementi avvenuta da parte di Måsøval tale pratica sarebbe andata avanti per moltissimo tempo. Si parla di anni.

Salmone non commestibile, tutto è partito da Måsøval

Salmone non commestibile venduto lo stesso, coinvolti diversi soggetti
Salmone (Ricettasprint.it)

Venivano messi in vendita anche pesci appositamente scartati. Måsøval ha portato alla luce l’illecito procedendo con appositi controlli. In seguito a ciò lo stesso allevatore ha sollecitato le autorità coinvolte e fatto in modo che tutte le unità di salmone non commestibile venissero richiamate o distrutte.

Il soggetto responsabile di tutto ciò sarebbe una azienda chiamata PNS, la quale, pur essendo consapevole che alcune unità di salmone non erano considerate idonee al consumo umano, le ha messe comunque in vendita.

Fortunatamente una ulteriore indagine ha portato alla luce un fatto positivo. La cosa riguarda la assenza di casi di intossicazione alimentare legata a questa situazione specifica. Anche se il tutto ha rappresentato un rischio importante.

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I clienti di PNS, che era il fornitore, erano in prevalenza delle aziende situate nell’Europa dell’Est. E tutte quante erano a loro volta consapevoli della problematica in questione.

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PNS ha ammesso le proprie responsabilità specificando come sarà sua premura impedire che una cosa simile possa verificarsi da oggi in poi. Purtroppo non è la prima volta che degli illeciti nell’ambito della grande distribuzione alimentare avvengono, tra l’altro con la connivenza dei soggetti coinvolti.

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Basti pensare alle truffe sull’olio o sulle passate di pomodoro che hanno coinvolto anche il nostro Paese nel corso degli scorsi mesi.