Una particolare polvere di riso per neonati ha scatenato una epidemia di salmonella. La cosa riguarda anche l’Italia, questo il prodotto sotto accusa.
Il virus della Salmonella ha contagiato 32 bambini entrati in contatto con del riso in polvere infestato dal batterio. Questa sostanza fa parte di una bevanda per lattanti ed è prodotta in uno stabilimento in Spagna, con marchio Modilac. Lo fanno sapere Ecdc ed Efsa, enti di controllo alimentare e sanitario preposti, per i quali però qualcosa non torna. Infatti le ispezioni del caso con tanto di analisi in laboratorio di campioni raccolti al suo interno non hanno portato al riscontro di alcun tipo di virus della Salmonella. Intanto però i bimbi, tutti di età compresa fra i 3 mesi ed i 2 anni, presentano i sintomi della malattia. E tutti loro avevano mangiato il prodotto incriminato. Le prime avvisaglie si sono avute nel mese di agosto del 2018, con i casi più recenti risalenti invece a febbraio 2019. Ed eventi tutti simili tra loro hanno riguardato esclusivamente tre stati europei, ovvero Francia, Belgio e Lussemburgo. Ma è solo nel primo Paese che la situazione ha assunto picchi allarmanti, con 30 dei 32 casi riscontrati. E c’è da dire che il prodotto in questione è stato commercializzato anche in altre 20 nazioni, tra le quali l’Italia.
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A gennaio poi i casi acclarati erano soltanto quattro, salvo poi conoscere una preoccupante impennata. Il ministero della Salute italiano allora ha deciso di ritirare tutti i prodotti ed i lotti di bevanda di riso in polvere di Modilac. Questo perché non si poteva essere certi del fatto che tali prodotti non fossero entrati nel nostro Paese attraverso la vendita online. Infatti ben 48 confezioni sequestrate facevano parte di 15 ordini destinati all’Italia attraverso Amazon. La Ilas, società spagnola proprietaria dello stabilimento dove è stato prodotta la polvere di riso, ha cessato subito ogni fabbricazione ed approvvigionamento. Già tra 2010 e 2011 si verificò la stessa cosa, con in quella situazione ben 300 bambini contagiati. Il fatto che il virus della Salmonella non sia stato comunque rilevato negli ambienti ispezionati non sembra stupire più di tanto. Infatti il batterio risulta essere assai complicato da scovare in ambienti ed in prodotti secchi. Proprio come quelli dell’impianto industriale e delle confezioni sotto accusa.
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