Come stanno le cose in merito al bere latte per chi ha il diabete o il prediabete? Meglio evitarlo oppure c’è il semaforo verde? Scoprilo subito.
Chi soffre di diabete può bere il latte? Questa è una domanda che si pongono i circa otto milioni di persone che vivono in Italia e che hanno a che fare con problematiche riguardo la glicemia alta in maniera persistente. Oltre al diabete di tipo 2, il più temibile ed il più diffuso, è presente anche una condizione che è nota come prediabete.

che comunque non rappresenta il diabete vero e proprio pur essendo caratterizzata da livelli di zucchero molto alti nel sangue. Ma che non sono comunque sufficienti per una diagnosi di diabete mellito o di tipo 2. Il prediabete vige in una situazione per la quale c’è una misura a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dL.
Quanto alza la glicemia un bicchiere di latte?
La cosa può tradursi anche in complicazioni, con il passare del tempo, che possono riguardare danni al sistema cardiocircolatorio, a quello dei reni ed a quello oculare. Per questo motivo è lecito chiedersi se quindi il latte sia un alimento compatibile con una condizione di diabete.
È ben noto il fatto che il latte ed anche i suoi derivati contengano il lattosio, che è un composto di galattosio e di glucosio. Glucosio che è uno zucchero naturale. Ogni 100 ml di latte c’è un quantitativo medio di 5 grammi di lattosio. Eppure l’indice glicemico della bevanda bianca più nota ed apprezzata che ci sia è molto basso.

L’IG si attesta a 39 per il latte intero ed a 37 per quello scremato. E quindi bere latte, per una persona soggetta a condizione di diabete o di prediabete, non porta a subire dei picchi glicemici particolarmente alti e preoccupanti.
Qual è il latte migliore per un diabetico?
Poi se non c’è intolleranza al lattosio, la digestione del latte procede in maniera regolare con una attenuazione della salita dei picchi glicemici. Vuol dire che il latte è tollerato, lo si può bere – ovviamente nelle quantità consone suggerite da un esperto di alimentazione – e si può godere di quelli che sono i suoi effetti positivi svolti nei confronti dell’organismo.
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E tutte le varietà di latte esistenti – scremato, parzialmente scremato, intero – hanno un simile contenuto di lattosio. A variare è semmai il quantitativo dei grassi, che sono in maggioranza presenti nel latte intero. Quello scremato ha un indice glicemico (IG) un pochino più alto, ma niente di serio.

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Fatti comunque consigliare da un nutrizionista e da un diabetologo su come comportarti. Ci sono anche delle linee guida ufficiali fornite dall’Istituto Superiore di Sanità, per il quale il latte può essere bevuto fino ad un massimo di 375 ml al giorno, da suddividere in tre porzioni. E senza ovviamente alcuna aggiunta di zucchero o di ciò che è zuccherato.