La Fedagripesca lancia l’allarme: sardine, vongole e non solo a rischio per i prossimi anni. Sono infatti ingenti i danni previsti dalle associazioni di categoria, a colpa dei cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova il commercio di prodotti alimentari ittici.
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Allarme sardine e vongole | La notizia dalla Fedagripesca
Si attesta che in alcune zone del Mediterraneo le sardine abbiano perso diversi centimetri diventando notevolmente più piccole ed anche più magre, arrivando a pesare appena dieci grammi. Il caldo eccessivo ed in continuo aumento, riscalda anche le acque provocando la morte di quegli organismi che li nutrono, in primo luogo il plancton. Per contro si è rilevato un aumento di alcune specie di flora marina, tra cui le alghe che però stanno causando il soffocamento di altre specie, tra le quali le vongole veraci.
Ancora a rischio ci sono le seppie, divenuto ormai difficili da pescare perchè non si avventurano più al largo per cercare sostentamento. Insomma una situazione assolutamente anomala e pericolosa, quella segnalata dalla Fedagripesca, che apre scenari sconfortanti. “Le calamità naturali sono aumentate in dieci anni del trenta per cento. Far fronte diventa sempre più difficile e può dimezzare i bilanci di un’impresa ittica” spiega l’Associazione all’agenzia di stampa ANSA.
La grave situazione in Veneto: “Mortalità del cento per cento”
Addirittura in Veneto i pescatori hanno rilevato una mortalità pari al cento per cento delle riserve in allevamento a causa delle variazioni del clima. Il soffocamento generalizzato delle vongole conseguente al proliferare di alghe e mucillagini nel Polesine, non si arresta, comportando gravi danni all’economia del settore ittico. Il fondo di solidarietà a favore della categoria inoltre è ridotto ai minimi termini ormai da tempo immemore, aggravando ancor di più la situazione.
Stessa sorte anche per i granchi verdi della laguna veneta, per i quali a causa delle temperature anomale è già tempo di muta. Hanno già perso la corazza diventando morbidi, ciò mette a rischio la loro sopravvivenza alle prime temperature più fredde. L’unica nota positiva messa in luce dalla Fedagripesca è il ritorno ad una pesca più cospicua di gamberi bianchi e triglie. Queste due specie infatti, grazie al riscaldamento delle acque si stanno spingendo più a nord della frazione siciliana del Mar Mediterraneo. Ciò consentirà la loro pesca anche in zone in cui normalmente non erano previste grandi catture.
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