Carlo Cracco la vita fuori città - RicettaSprint
Carlo Cracco la vita fuori città – RicettaSprint

Carlo Cracco ha cominciato a coltivare la passione per il cibo già da bambino, grazie anche ai giorni trascorsi fuori città in compagnia dei nonni… giorni in cui un po’ tutto ciò che lo circondava catturava la sua attenzione. Non a caso, a parlare di quegli anni è stato lo stesso Cracco ricordando anche i giorni trascorsi serenamente tra i campi.

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La passione per il cibo e la natura sono state sempre un punto fermo nella vita di Carlo Cracco, non a caso nella sua pagina Instagram sono presenti alcuni scatti che ritraggono lo chef stellato tra i vigneti e non solo.

La scoperta di ciò che ci circonda per Carlo Cracco è avvenuta gradualmente e anche grazie alla presenza dei nonni che, fin da bambino, hanno cercato di mostrare allo chef quanto di bello la natura possa offrire.

Non a caso, in occasione di una lunga intervista rilasciata a Lifegate lo chef Cracco ricordando il passato ha dichiarato: “Cos’ha imparato dai suoi nonni, abituati a vivere in mezzo alla natura? Mah, non è che io avessi imparato un granché perché comunque fuggivo via in mezzo ai campi, ero abbastanza piccolo. Però il fatto di stare a contatto con la terra ti fa capire di più la fatica e anche lo sforzo che ci vuole per ottenere dei risultati e soprattutto la variabilità di tutto quello che fai“.

Carlo Cracco la vita fuori città - RicettaSprint
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Carlo Cracco la vita fuori città | “Adesso è un po’ diverso”

L’intervista in questione, dunque, è stata per Carlo Cracco anche l’occasione perfetta per fare un bilancio su ciò che era la vita un tempo e i cambiamenti che sono arrivati nel corso degli ultimi anni. Lo chef, infatti, qui si lascia andare alla seguente considerazione: “Una volta erano dei maestri perché una volta si aveva un po’ di tutto, per cui c’era l’uva bianca ma l’uva rossa, c’era il granoturco ma anche altre tipologie di cereali o di mais; per cui non si faceva mai solo una coltura. C’era il vitello, la mucca, c’era il coniglio e la gallina. C’era di tutto e di più”.

Lo chef Cracco, inoltre, sulla vita in ‘campagna’ sottolinea anche come tutto ciò riusciva davvero a sostenere un nucleo familiare rendendolo così autonomo e non solo: “Adesso è un po’ diverso, ci si concentra di più su alcune specialità, su alcune colture che sono quelle più legate al territorio, che però ovviamente implicano una necessità diversa rispetto a quella di una famiglia che una volta coltivava”.

 

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