Si torna a parlare di cibi scaduti e dei tempi previsti entro i quali possono essere degustati… quello che nessuno ancora ti ha detto.

Imparare a conoscere quali sono i cibi che abbiamo in frigo nella nostra dispensa è un atto davvero importante per fare in modo di non sfregare ciò che abbiamo acquistato, prestando moltissimo attenzione alle etichette insieme alla data di scadenza.

Per riuscire a leggere e a capire ciò che c’è scritto nelle etichette ci aiuta a fare in modo che ogni allenamento trovi la giusta collocazione nell’alimentazione e non solo… motivo per cui dobbiamo, davvero, fare attenzione alla data di scadenza che ogniuno di essi riporta.

Cibi in scadenza, cosa dobbiamo fare?

Tutti i cibi hanno segnato la loro data di scadenza, ma dobbiamo saper distinguere tra le due diciture che cambiano l’approccio con tutto ciò che portiamo in tavola. Facciamo riferimento alle diciture riportate sulla confezione e quindi “Da consumare entro…” oppure “Da consumare preferibilmente entro…”. Sono due frasi simili tra di loro ma che permettono di avere un approccio completamente diverso al cibo che portiamo in casa, poesia quello conservato in frigorifero che in dispensa.

In entrambi i casi abbiamo un certo limite di tolleranza, nonché un periodo in cui possiamo ancora degustare i nostri prodotti prima che vengano buttati via. Sulla base di tale motivazione non dovremmo mai disperdere immediatamente, ma provare a consumarli prima che sia davvero troppo tardi.

Quanto tempo abbiamo per consumare i cibi una volta scaduti?

Per gli alimenti dove è segnata la dicitura “Da consumare entro il…”, trattandosi di cibi freschi nella maggior parte dei casi, abbiamo ancora pochi giorni per poterli consumare inserendoli all’interno dei nostri piatti prima che il loro sapore si guasti completamente diventando variati. Tutto dipende dal tipo di alimento di riferimento, ma solitamente abbiamo una certa tolleranza di due giorni circa.

Nel caso in cui, invece, si tratti derivanti dove nell’etichetta compare la dicitura “Da consumare preferibilmente entro…”, allora il tempo di tolleranza per consumare gli alimenti cambiano considerevolmente. Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo, non a caso, è rappresentato dalla pasta e alimenti simili a questa per la quale è possibile consumare il cibo anche settimane dopo il tempo di scadenza.

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Quanto detto avviene perché, dunque, si tratta di alimenti secchi che nonostante la barra di scadenza possono essere consumati anche diversi mesi dopo piuttosto che essere buttati via, compiendo così un grave spreco alimentare.

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