I controlli NAS avvenuti in alcune parti d’Italia portano all’emergere di diverse irregolarità. Sotto accusa un supermercato ed un ristorante.

Controlli NAS
Alcuni controlli NAS portano al sequestro di alimenti irregolari FOTO ricettasprint

Alcuni controlli dei NAS di Firenze avvenuti nelle scorse ore hanno portato alla scoperta di un commercio illegale di alimenti di origine animale. Ne dà notizia il Ministero della Salute attraverso l’apposita sezione notizie presente sul suo sito web ufficiale. Il nucleo dei Carabinieri deputato alla salvaguardia ed alla sicurezza della salute ha effettuato una apposita ispezione all’interno di un supermercato presente sul territorio toscano. Non viene specificata la località. Questa verifica si è conclusa con il deferimento di un individuo alla Autorità Giudiziaria per avere compiuto alcuni gravi irregolarità. In particolare i controlli dei NAS di stanza nel capoluogo gigliato hanno portato all’emergere della presenza nel punto vendita in questione di numerose confezioni di una bevanda.

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Controlli NAS, sequestrati alimenti irregolari a Firenze

Erano 200, messe in vendita in maniera fraudolenta in quanto tale prodotto conteneva un allergene appositamente non dichiarato nella nostra lingua sull’apposita etichetta. Chiaramente l’assunzione della stessa da parte di chi risulta essere allergico a tale sostanza avrebbe potuto comportare delle problematiche di salute anche importanti. E sempre nel corso della stessa verifica, i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno provveduto anche a sequestrare 250 confezioni di carne confezionata. Questo perché la loro provenienza era illegale ed era partita da un Paese extracomunitario, in maniera contraria a quanto stabilisce la legge.

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Importante operazione anche in un ristorante di Potenza

Ma anche in altre parti d’Italia i NAS hanno provveduto a compiere degli accertamenti ed a prendere i provvedimenti del caso. A Potenza il nucleo locale ha passato al setaccio sempre dei prodotti carnei. Il tutto si è concluso con il sequestro di un quintale di prodotti, per un valore commerciale complessivo di 1200 euro. Le confezioni non avevano il necessario contrassegno di tracciabilità. Erano vendute all’interno di un ristorante. Ed il deposito utilizzato come stoccaggio alimentari del medesimo locale mostrava condizioni igienico-sanitarie più che precarie, come acclarato anche da un dirigente medico della ASP. L’attività per ora risulta fermata su diretta disposizione delle autorità competenti.

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