Sono in aumento preoccupante i disturbi alimentari nel nostro Paese, e per cause che riguardano l’andamento pandemico ancora presente.

Allarme disturbi alimentari
Allarme disturbi alimentari in Italia Foto dal web

È allarme disturbi alimentari in Italia. Lo rende noto il Ministero della Salute, il quale parla di un considerevole aumento di casi e per una causa in particolare. Il tutto è da ricondurre alla pandemia, con un +30% di persone che si trovano soggette a condizioni di alterazione importante.

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In termini numerici si tratta di 230.458 casi, tutti registrati tra gennaio e giugno del 2020, come confermato da una apposita indagine. E ci sono ulteriori dati che fanno pensare a come il trend non sia calato nei mesi successivi.

In ciò aveva pesato molto il lockdown della primavera del 2020, che tante pesanti conseguenze aveva avuto a livello psicologico. Oltre ai disturbi alimentari sono saliti in maniera preoccupante anche situazioni di depressione, ansia, attacchi di panico e smarrimento.

Colpa della condizione del doversi trovare giocoforza confinati tra le quattro mura di casa. E tante sono le abitudini che ne sono uscite stravolte, a cominciare da quelle a tavola. Che già nel breve periodo possono risultare nocive per la salute, con perdita od assunzione di peso eccessive.

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Disturbi alimentari, quali sono le situazioni più diffuse

Tra le condizioni di disturbi alimentari più noti figurano l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il binge eating disorder, che si traduce in pratica nel divorare di tutto di più, in maniera incontrollata ed a qualsiasi ora del giorno.

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L’Oms conferma a sua volta come, tra la popolazione femminile mondiale, le problematiche di natura alimentari rappresentino la seconda causa di mortalità al mondo.

Le fasce più colpite, inglobando anche i maschi, sono quelle che vanno tra i 15 ed i 25 anni e quella 8-12 anni, in pericoloso aumento nel recente periodo.

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Sta alle famiglie in primis cercare il dialogo con i propri ragazzi, nella maniera più delicata possibile, per cercare di uscirne fuori.

Meglio se con l’aiuto di alcuni specialisti come psicologi, psicoterapeuti ed anche dietologi e nutrizionisti, che spesse volte sanno agire anche a livello mentale.