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Flavio Briatore è un vulcano di idee: l’ultima in ordine di tempo riguarda ‘Crazy Pizza’, il marchio con cui ha aperto una serie di ristoranti. Le foto circolate sul web però hanno scatenato un vespaio di polemiche: può chiamarsi ‘pizza’?

L’imprenditore ha inaugurato il primo locale della catena lo scorso anno, prima a Londra poi a Porto Cervo, per approdare infine a Montecarlo. Se prima le aperture erano passate quasi in sordina, senza rivelare granchè sulla qualità del cibo somministrato ai clienti, oggi è infuriata una dura polemica sul web. Ciò in conseguenza di alcune immagini condivise sul profilo ufficiale della catena di ristoranti, che nella capitale londinese ha sede nello stesso quartiere della Locanda Locatelli del famoso chef Giorgio, già giudice di Masterchef Italia.

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Flavio Briatore | Inaugura Crazy Pizza | Ed è polemica sulle foto

Ciò che, come anticipato, ha scatenato le critiche sono state le immagini che ritraggono la suddetta pizza e che la classificano lontana anni luce da come dovrebbe essere in realtà. Se i criteri impongono un cornicione soffice e ben lievitato, caratterizzato da una buona alveolatura, condimento succulento e mozzarella filante ed inebriata dal profumo del basilico fresco come la regina napoletana, c’è da dire che ci sono diverse differenze oggettive. Come si evince dalle immagini circolate sul web infatti, visivamente le varianti proposte non somigliano neanche lontanamente a quanto l’immaginario gastronomico potrebbe suggerire.

I commenti ‘coloriti’ degli utenti del web interpretano in modo simbolico il pensiero comune, partendo dalla tinta ‘smorta’ del pomodoro che vira dal rosso classico all’arancio pallido. Fino a chiedersi come sia possibile ritrarre una fetta di pizza disposta verticalmente senza che la mozzarella ed il condimento scivolino via. Insomma le foto non renderebbero così invitante il prodotto finale, mentre sembrerebbero per contro quasi più evidenti altri aspetti delle immagini quali ad esempio la marca distintiva di una nota casa automobilistica.

Tra le altre foto disponibili sul profilo del locale ‘Crazy Pizza’ di Montecarlo, alcune sono degne di nota.

Esse ritraggono probabilmente l’interno del ristorante, sulle cui mura sono esposti quadri fotografici che vedono protagonisti diversi personaggi famosi. Ognuno di essi è intento a gustare la pizza, accompagnato dallo slogan: “All Crazy for Crazy Pizza” ovvero “Tutti pazzi per Crazy Pizza”. Tra loro figura lo stesso Briatore, ritratto nell’atto di divorare una gustosa fetta di ‘Margherita’ la cui mozzarella però fila, eccome.

Così come sembra valga anche per le altre persone immortalate: dunque, c’è pizza e pizza? La descrizione della pagina, in merito recita: “Crazy thin, yeast free crust pizza”, facendo riferimento quindi ad un prodotto sottile, con un cornicione croccante e senza lievito. Completamente differente dunque da ciò a cui siamo abituati. Però c’è da notare che la mozzarella è ‘home made’ come testimoniano anche gli altri scatti. Ciò che sembra comunque, è che l’intenzione reale sia proprio quella di reinventare la pizza proponendone una versione nuova e rigorosamente ‘skinny’.

Insomma, una pizza forse senza infamia e senza lode, ma sul cui giudizio vale la pena lasciare una riserva in merito all’assaggio.

Altra nota dolente, secondo gli utenti sarebbe il prezzo. Pare infatti che la classica ‘Margherita’ sia proposta al prezzo di quindici euro, mentre se desiderate una variante tipica al prosciutto crudo ad esempio, dovreste pagare ben ventitre euro. Insomma non poco se si considera che in una normale pizzeria il costo è decisamente inferiore. Forse la discriminante la fa l’intrattenimento, con tanto di ‘impasto volatile’ sulle note delle canzoni partenopee al centro della sala. Consuetudine che rende tutto più pittoresco, ma che probabilmente relega il nostro Paese ancora ad una serie di stereotipi non proprio idonei a promuovere il buon ‘Made in Italy’, come suggeriscono i commenti degli utenti.

Non resta dunque che sospendere il giudizio in vista delle recensioni oggettive di chi mangerà la ‘Crazy Pizza’: potrebbe rivelare anche una insospettabile bontà. D’altra parte spesso l’apparenza inganna!

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