intossicazione alimentare
Il cibo del giorno prima sotto accusa per l’insorgere di intossicazione alimentare (websource/archivio)

Il cibo del giorno prima viene addidato come causa principale dell’insorgere di intossicazione alimentare, che a volte può risultare più grave del previsto.

Senza voler creare allarmismi, sembra che a scatenare intossicazione alimentare e disturbi simili contribuisca il mangiare la pasta del giorno prima. E questo include anche il riso. Una pratica che sarebbe dannosa per la salute, se non si rispettano determinati criteri. La pasta è un alimento basilare della dieta mediterranea e nello specifico della cucina italiana. Ma bisogna tenere in considerazione diversi aspetti. Infatti, a differenza di altri cibi, con la pasta ed il riso si tende spesso a trascurare quelle che sono le loro date di scadenza, ritenendole puramente indicative. Ma il loro deterioramento può avere risvolti indesiderati e nocivi. Infatti possono sorgere le condizioni affinché attecchisca il Bacillus Cereus, un tipo di batterio beta emolitico a bastoncello Gram-positivo, responsabile di intossicazioni alimentari che possono sovente comportare delle complicazioni. Tale batterio porta all’insorgere della sindrome diarroica e di quella emetica, fino anche a risvolti ben più gravi.

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Intossicazione alimentare, i motivi

Della pericolosità nel consumare pasta scaduta ne ha parlato una prima volta il Journal of Clinical Microbiology, una rivista specializzata di settore, nell’ormai lontano 2005. Era stato descritto il caso di una intossicazione alimentare che aveva colpito un intero nucleo familiare. Sotto accusa il consumo di una insalata di pasta conservata da 4 giorni in frigo. Ci fu anche un decesso in questo caso. Lo stesso avvenne nel 2011, quando uno studente 20enne perse la vita per le complicazioni di un’altra intossicazione alimentare, avvenuta dopo aver mangiato della pasta vecchia di quasi una settimana.

I sintomi più comuni ed i cibi a rischio

I sintomi più comuni sono diarrea, vomito e dolori addominali. Ma oltre alla pasta ed al riso, ci sono anche altri alimenti a rischio, come ci informa l’Università Federico II di Napoli. Si tratta nello specifico di latte crudo, pastorizzato, UHT e in polvere, carne cruda e congelata di bovino, suini e pollame, prodotti carnei freschi e stagionati, uova intere, crude e pastorizzate, prodotti da forno, spezie ed insalate. Se conservati in maniera inappropriata e per troppo tempo, il consumo di questi cibi può comportare dei risvolti gravi ed indesiderati per la nostra salute.

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