Se mancano i camerieri nei ristoranti allora bisogna essere creativi e fare di necessità virtù. Chef Bruno Barbieri propone una possibile soluzione, ma sarà quella giusta?
Mancano i camerieri nei ristoranti, quante volte lo abbiamo sentito dire? Sia ristoratori non noti al pubblico che vip che si sono lanciati in una attività imprenditoriale nell’ambito della gastronomia si sono spesso lamentati della cosa.
Diversi chef che hanno aperto i loro locali, come Alessandro Borghese, Carlo Cracco ed altri, così come diversi altri in giro per l’Italia sostengono che mancano i camerieri nei ristoranti. Ed hanno attribuito questa penuria di forza lavoro a diversi fattori.
Ad esempio al reddito di cittadinanza, che avrebbe accentuato in diversi giovani la volontà di stare a casa senza fare niente e di essere pagati per farlo (ma non è più così, e forse non lo è mai stato). Oppure ancora c’è chi parla di mancanza di spirito di sacrificio.
Poi è vero anche che alcuni ristoratori offrivano ed ancora offrono stipendi da fame, pagamenti in nero ed una totale assenza di tutela come invece un normale rapporto di lavoro prevede.
Mancano i camerieri nei ristoranti, come risolvere?
Secondo Bruno Barbieri potremmo trovare una possibile soluzione cercando di assumere manodopera tra i migranti. Lo ha affermato lui stesso nel corso di una intervista concessa all’Huffington Post.
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Per cercare di trovare nuova gente disposta a lavorare al posto degli italiani che certi mestieri non mostrano più la propensione a farli (e tra questi ci sono anche il cameriere ed il lavapiatti) potrebbe essere una buona idea “ritenere una risorsa l’immigrazione”.
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Inoltre il livello della ristorazione è cresciuto e quindi i locali necessitano più che mai di gente preparata. Un’altra cosa importante sarebbe anche potenziare le scuole alberghiere, e favorire l’ingresso nelle stesse degli stranieri che confluiscono nel nostro Paese.
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Sulla carta l’idea sembra buona, ma come sempre è la realizzazione a presentare tante difficoltà, di natura per lo più burocratica. Tra permessi di soggiorno e quant’altro, ogni proposito di organizzarsi in al senso appare più complicato, all’atto pratico.
