Le marmellate zero zuccheri confezionate sono veramente sugar free o si tratta solo di una attrattiva pubblicitaria? È bene saperlo.

Marmellate senza zuccheri confezionate sono davvero sugar free?
Dei vasetti di marmellata di gusti diversi (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Marmellate zero zuccheri confezionate, c’è da fidarsi? Per chi intende seguire una colazione sana all’insegna della salute la scelta di questi prodotti è imprescindibile. Non c’è niente di più gustoso ed al tempo stesso di più adatto per la linea di queste confetture, da spalmare su un paio di fette biscottate integrali, affiancando a tutto ciò una tazzina di caffè non zuccherato. Ma le marmellate zero zuccheri sono davvero quel che dicono di essere o si tratta soltanto di un subdolo specchietto per le allodole?

Marmellate zero zuccheri confezionate

Ce ne sono dei gusti più disparati, considerando anche le confetture, tra ciliegie, visciole, more e frutti di bosco, fragole, mirtilli, albicocche…il problema è che anche quando campeggia in bella vista la dicitura “senza zucchero” in realtà c’è qualcosa che non va e che dovremmo sapere.

Si ha una mescolanza della frutta prescelta assieme ad una certa quantità di acqua e di zuccheri, come indicato in una apposita regolamentazione che risale al 2004. Sempre in base a questa disposizione c’è una quantità minima contemplata indicata in almeno il 45% del totale del prodotto. Questa cosa vale per quelle marmellate o confetture che presuppongono una conservazione in frigorifero dopo l’apertura.

Attenti anche ai dolcificanti

Marmellate senza zuccheri confezionate sono davvero sugar free?
Delle fette di pane con marmellate di diversi gusti (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Lo zucchero ha difatti il compito di prolungare la conservazione della marmellata e di gelificarla, oltre ovviamente a conferirle un maggiore sapore. Fatto sta che anche le marmellate senza zucchero confezionate in realtà lo zucchero ce l’hanno eccome. O perlomeno sono presenti dei surrogati come i dolcificanti tipo l’aspartame e la stevia, indicati con zero calorie. Ma la loro presenza è obbligatoria in etichetta ed il consumatore è tenuto ad essere informato dell’impiego degli stessi.

Una informazione utile che può sempre tornare utile ai consumatori è indicata dal fatto che la dicitura “senza zuccheri” è ammessa solamente per prodotti che arrivano al massimo ad un quantitativo di 0,5 grammi di zuccheri ogni 100 grammi od ogni 100 ml. Quando invece si parla di “senza zuccheri aggiunti” questo vuol dire che nel prodotto non ci sono zuccheri o dolcificanti artificiali, monosaccaridi o disaccaridi.

Le indicazioni previste dalla legge

La presenza di zuccheri naturali come il fruttosio od il glucosio è parimenti indicato da una apposita dicitura. E poi c’è la indicazione “a basso contenuto di zuccheri” per un quantitativo massimo che non supera i 5 grammi di zuccheri per ogni etto oppure i 2,5 grammi per ogni 100 ml nei liquidi. Possiamo comunque evincere in ogni caso che un quantitativo di zuccheri è sempre presente.

E di questa cosa occorre tenerne conto perché tanti esperti in ambito nutrizionale consigliano di limitare al massimo gli zuccheri sia naturali che soprattutto artificiali. Oltre che i dolcificanti, per i quali il consumo quotidiano anche moderato è consigliato al massimo per una settimana. Altrimenti ci potrebbero essere delle complicazioni non previste per la salute, come confermato da uno studio internazionale di recente realizzazione.