Stiamo assistendo al ritorno del tanto contestato olio di palma negli alimenti. Dove si trova e perché continua ad essere impiegato.

Olio di palma, da anni sentiamo parlare di questo tanto vituperato ingrediente, che viene considerato potenzialmente nocivo per la salute dei consumatori. I produttori di vari generi alimentari di produzione industriale ne sono ben consapevoli ed infatti da tempo hanno preso delle adeguate contromisure.

Estrazione dell'olio dai frutti delle palme
Estrazione dell’olio dai frutti delle palme (Foto Canva)

Rispondendo alle esigenze legate alle severe disposizioni emanate a suo tempo dalla Commissione Europea, la presenza dell’olio di palma in tanti alimenti si era abbassata notevolmente.

Perché l’olio di palma è considerato potenzialmente nocivo? Perché contiene, al pari di altri oli vegetali, delle concentrazioni di acidi grassi nocivi in particolare perché possono causare delle problematiche anche grosse all’apparato cariocircolatorio.

Inoltre sono noti anche diversi composti potenzialmente cancerogeni all’interno dell’olio di palma. I rischi però si corrono in seguito ad un grosso accumulo di questo prodotto, cosa che risulta essere assai difficile con una cadenza anche solo quotidiana.

Olio di palma, perché fa male

Fatto sta che l’olio di palma continua ad essere monitorato dalle autorità preposte. Ed ora ecco saltare fuori questa notizia che non passa inosservata.

Le etichette dei biscotti Oro Saiwa Classici e Plasmon
Le etichette dei biscotti Oro Saiwa Classici e Plasmon (Foto screenshot Il fatto alimentare)

Alcuni produttori industriali hanno fatto di nuovo ricorso all’olio di palma. Lo troviamo nel dettaglio in delle marche molto famose di biscotti, e come conseguenza delle difficoltà nel reperire l’olio di girasole.

La mancanza di quest’ultimo ha spinto i produttori industriali a fare ricorso ad olio di colza, palma, soia…che però contengono grosse quantità di grassi saturi rispetto a quello di girasole. Le marche che indicano chiaramente questo cambiamento sono:

  • Oro Saiwa classici (grassi saturi da 0,9 g per 100 grammi a 4,1 g);
  • Biscotti Plasmon (grassi saturi da 1,5 g per 100 grammi a 3,8 g);

Lo fa sapere il fatto alimentare, citando le segnalazioni ricevute da diversi consumatori. E tutto questo avviene senza che siti web ed altre fonti di informazione siano stati aggiornati in proposito.

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Come mai le aziende produttrici continuano ad usarlo

I produttori stessi, chiamati a fornire delle spiegazioni in merito, hanno spiegato che tutto questo si è reso necessario per sopperire alla scarsa offerta di olio di girasole. I cui maggiori produttori al mondo sono Ucraina e Russia.

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La guerra in corso da febbraio del 2021 ha messo a repentaglio i traffici commerciali relativi a tale, fondamentale ingrediente. Causando quindi una scarsità di questo bene, cosa che ha creato delle difficoltà alle aziende del settore alimentare.

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Gli oli di palma impiegati sono comunque dotati di “certificazione sostenibile” e rispettano tutti gli standard richiesti in materia di sicurezza alimentare.