Da parte del Ministero della Salute arrivano le informazioni utili per riconoscere un prodotto contaminato da ossido di etilene, da non consumare.

Ossido di etilene, la sostanza è presente ancora una volta in un prodotto destinato al mercato alimentare. E più nello specifico, a finire nel mirino degli ispettori del Ministero della Sanità che hanno effettuato i controlli del caso, ci è finito un integratore alimentare a base di estratti vegetali.

Ossido di etilene richiamo alimentare
Ossido di etilene richiamo alimentare Foto dal web

Lo stesso Ministero della Salute fornisce molti dati salienti allo scopo di riconoscere questo integratore alimentare contaminato da ossido di etilene.

Abbiamo il marchio del prodotto, che è di KOS s.r.l. La denominazione di vendita è Bamboo 60 capsule ed il nome o la ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è KOS s.r.l.

Sono due i lotti di questo integratore alimentare sottoposti a richiamo alimentare. Si tratta dei numeri 6698 e 7533. Lo stabilimento di produzione è ubicato nella località toscana di Carmignano, in provincia di Prato.

Ossido di etilene, la sostanza porta sempre a richiami alimentari: i dettagli

Come data di scadenza o termine minimo di conservazione, la circolare pubblicata sul proprio sito ufficiale dal Ministero della Salute riporta i seguenti riferimenti: 12/2023 e 07/2024, da associare nell’ordine ai numeri di lotto indicati in precedenza.

Bamboo
Bamboo Foto dal web

Le confezioni di questo integratore alimentare sono vendute esclusivamente in unità dal peso di 27 grammi. Ed entrando più nello specifico, il motivo del richiamo riporta: “Presenza di ossido di etilene + 2-cloro etanolo nella materia prima Bambusa arundinacea E.S.”.

In virtù di ciò si raccomanda a chiunque abbia in caso questo prodotto di non consumarlo per nessun motivo e di riportarlo al punto vendita dove è avvenuto l’acquisto. In questo modo sarà possibile ottenere il rimborso della cifra spesa. Oppure si potrà procedere con una sostituzione con un altro prodotto.

Il tutto anche senza la necessità di presentare lo scontrino di riferimento, dal momento che quella indicata è una situazione urgente che riguarda direttamente la salute dei consumatori.

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