Per Adriano Panzironi, personaggio molto contestato, arriva questa volta un successo di rilievo contro l’Agcom che lo ha spesso sanzionato.
C’è un punto a favore di Adriano Panzironi nella diatriba che da anni lo mette di fronte all’Agcom e ad altri importanti soggetti che ne contestano l’operato. Il giornalista laziale, capace di mettere su un vero e proprio impero grazie alle idee diffuse da network di sua proprietà, viene accusato da molti di praticare attività potenzialmente dannose per la salute delle persone.
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Infatti lo stesso Panzironi è fautore di una teoria tutta sua riguardo il raggiungimento del benessere. Che consta sul consumo di prodotti da lui stesso ideati e commercializzati. In passato sono state numerose le sanzioni inflitte a Panzironi. Che però stavolta ottiene un successo inaspettato, con la sospensione da parte del Tar del Lazio riguardo allo stop del programma dello stesso Panzironi ‘Il Cerca Salute’ decretata da aprile a settembre 2020 dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. In particolare era finito sotto accusa lo speciale ‘Quello che non vi hanno detto sul Coronavirus’. Per l’Agcom c’erano state notevoli violazioni sul rispetto della salute pubblica, che era stata anzi messa in pericolo.
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Panzironi, la delibera del Tar del Lazio: “Deve tornare in tv”
Il Tar del Lazio è dell’idea che la sospensione decisa solamente poche settimane fa dall’Agcom alla trasmissione di Panzironi sia troppo severa e sproporzionata. “Gli effetti del provvedimento sanzionatorio, oltre a determinare in capo alla ricorrente un evidente pregiudizio di natura non solo economica, consistendo come detto della completa paralisi dell’attività di media audiovisivo dalla stessa svolta, non appaiono, allo stato proporzionati rispetto al fine perseguito. Nella comparazione degli interessi in gioco l’attività di diffusione, oggetto di sospensione, può essere ripresa”. Ovviamente piena soddisfazione hanno espresso il diretto interessato e la sua società Life 120
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La sentenza del Tar che ‘salva’ Panzironi dall’Agcom
Nell’adunanza TAR del 11 maggio 2020, la Terza Sezione Ter, Presidente Luca De Gennaro, ha pronunciato l’ Ordinanza sul ricorso n. 2635 del 2020 Italian Broadcas+ng SRL, legale rappresentante Adriano Panzironi , contro l’A,o di contestazione AGCOM relativamente al divieto di diffusione del programma “Il Cerca Salute” in quanto “i contenuti commerciali e
non, potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti” . Detto programma viene trasmesso anche da numerose emittenti televisive locali diffidate da AGCOM a pesanti sanzioni con inaudita costosa procedura investigativa mai registrata nel settore quando minaccia la sospensione/revoca della licenza FSMA. Il Ministero della Salute non si è costituito in giudizio. Evidentemente ha giudicato inconsistenti le motivazioni AGCOM quando parla di possibili danni alla salute dei cittadini provocata dal
Cerca Salute”.
“Il provvedimento Agcom metteva a rischio diversi posti di lavoro”
“Il Tar, esaminati gli atti, ha confermato la sospensiva del provvedimento AGCOM :no alla data del giudizio di merito programmato per il 28 settembre 2020. Il Presidente della REA, Antonio Diomede, ha dichiarato quanto segue. “In un terribile momento di crisi del se ore per l’azzeramento della pubblicità da Coronavirus, l’azione AGCOM è sconsiderata per il sostegno all’occupazione. Poi non si comprende lo sproporzionato accanimento sanzionatorio nei riguardi delle emittenti nonostante abbiano in via cautelativa sospeso il programma Cerca Salute. Sono i soli misteri delle Autorità così de e indipendenti”.
Roma, 12 05 2020
REA – Radiotelevisioni Europee Associate
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