Panzironi news: dietro a quanto va affermando lui sulla bontà della sua dieta zero carboidrati c’è un business milionario con molti aspetti poco chiari.

Panzironi news
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Adriano Panzironi news: la figura del giornalista laziale (sospeso dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio) da anni divide l’opinione pubblica. Ci sono soprattutto i detrattori, nonostante comunque abbia un certo seguito. Lui nel 2013 ha dato alle stampe un manuale in cui illustrare la propria dieta omonima, la ‘Dieta Panzironi’, (o anche Live 120) che sarebbe capace di far vivere fino a 120 anni. E questo è anche il titolo del manuale, ‘Vivere fino a 120 anni’, aspramente criticato dagli specialisti del settore alimentare e dalla comunità scientifica in particolare.

Nonostante poi multe, ammonimenti e critiche, Adriano Panzironi continua a prendere parte a programmi televisivi ed eventi vari. Il regime alimentare da lui concepito prevede l’assunzione di integratori e proteine, con l’eliminazione di pane e pasta. Che andrebbero invece assunti anche nelle diete povere di carboidrati poiché tali sostanze nutritive non devono mai mancare nell’organismo. Quelle che per molti sono le panzanate di Panzironi, secondo i suoi fedelissimi permetterebbero anche di guarire da malattie molto gravi.

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Panzironi news, diverse le società gestite da Adriano e Roberto

Comunque la sua dieta non è accettata dalla comunità scientifica. Poco male per Panzironi, che stando alle ultime news è capace comunque di guadagnare milioni e milioni di euro sul business che è stato capace di costruirci su. Le sue entrate dovrebbero ammontare a circa 27 milioni di euro, in base a dati risalenti dal 2018. Questo pare sia il fatturato totale derivante dalle tre società da lui fondate e che gestisce con il gemello Roberto tramite la società ‘Life 120’. E non ci si concentra solo su alimentazione ed ed editoria.

Sono diversi gli ambiti di interesse della società, che confluisce anche nei settori della ristorazione, della gestione di alberghi e di sale cinematografiche. In particolare c’è il cinema Time Elevator a Roma, che Panzironi ha venduto a sé stesso tramite un cambio di proprietà della società che lo gestisce. Dalla Welcome Time Elevator Srl alla WTE Edizioni Srl. Entrambe sono di sua proprietà, per la cifra di 120mila euro, secondo quanto riporta Wired.

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Panzironi news, diverse multe dalle autorità vigenti per pratiche illegali

La Welcome Time Elevator doveva fronteggiare nel 2018 una multa da 140mila euro da parte dell’Autorità garante per concorrenza ed il mercato, a causa di pratiche commerciali scorrette. Sotto accusa c’era la diffusione di informazioni ingannevoli sui prodotti dietetici di Life 120. L’affare è costato 200mila euro. A settembre 2019 sono arrivati altri 10mila euro di sanzione. Spiccioli però in confronto ai quasi 9 milioni di euro di introiti del 2018 della WTE Srl. Che aveva triplicato i guadagni del 2017 (3,2 mln). Solo che, parallelamente alle entrate, sono aumentati anche i costi delle proprie attività (debiti compresi). Così in entrambe le circostanze il margine di guadagno è stato minimo di poche migliaia di euro.

“Un giro di società poco chiaro”

Scrive Wired: “Fondata nel 2013 e amministrata dal solo Panzironi, la Welcome Time Elevator è controllata al 100% da Holding Italiana Srl, che a sua volta ha casa nello stesso palazzo di via Santi Apostoli. La società finanziaria è stata avviata nel 2014, è gestita da Adriano Panzironi e dal gemello e partner in affari, Roberto. La proprietà appartiene a una fiduciaria, la Servizio Italia Spa, con sede nel cuore di Roma, 4,6 milioni di euro di giro d’affari nel 2018 (ultimo bilancio disponibile) e controllata al 100% da uno dei più importanti istituti di credito in Europa: Bnp Paribas, banca francese attiva in 72 paesi del mondo”.

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Non mancherebbero dei sotterfugi

In Life 120, ‘Holding Italiana’ riveste una importanza fondamentale. Si tratta in pratica della principale cassaforte del gruppo. In totale troviamo Welcome Time Elevator, poi Wte Edizioni e Life 120 Italia Srl. Delle quali rispettivamente l’1% ed il 2% appartengono ai fratelli Panzironi. Italia Srl gestisce la vendita online di manuali di diete, integratori ed altri prodotti . Il tutto sfruttando soprattutto le comparsate in televisione. È stata fondata nel gennaio 2018 con lo scopo principale di vendere all’ingrosso integratori e prodotti medicinali.

Il giro di affari è di 7,5 milioni di euro, con utili però a nemmeno 8mila euro nel suo primo anno di vita. Da qui l’escamotage sottolineato da Wired che vede la società firmare un contratto di affitto di ramo di azienda con un’altra società, la quasi omonima Life 120 Italia Srls. Che non è una Srl normale, bensì una società a responsabilità limitata. Quest’ultima ha una fondazione precedente, che risale al 2015, sempre con lo scopo di vendere integratori ed altri prodotti della dieta Panzironi.

Gli aspetti controversi che vengono fuori

Interessante il passaggio riportato da Wired. “A rappresentare le due aziende dal notaio c’è la stessa persona: Roberto Panzironi, quello che chi ha fatto affari con i due fratelli definisce la metà manageriale, mentre Adriano è l’uomo immagine. L’accordo prevede che la Life 120 Srls conceda all’omonima Srl l’“utilizzo del marchio Life 120”, un “elenco di clienti”, che conterrà “i nominativi degli attuali clienti che acquistano i prodotti a marchio Life 120” e la merce in magazzino. Durata 12 mesi, valore 100mila euro più Iva. La firma è del 27 dicembre, anche se l’accordo è retroattivo: vale dal primo luglio 2018. Pochi giorni dopo, la Life 120 Italia Srls va in liquidazione. “La società ha conseguito perdite che hanno eroso interamente il capitale sociale” di 900 euro, si legge nel verbale dell’assemblea, e nessuno dei soci vuole ricapitalizzare. Liquidatore dell’azienda è Marcello Panzironi, padre dei due fratelli”.

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L’Antitrust ha sanzionato più volte Panzironi

“Nel 2018 la Srl semplificata ha sì raddoppiato i ricavi – da 5,5 milioni nel 2017 a 11 milioni – ma gli utili hanno subito un drastico calo: da 698mila a 177mila euro. Il bilancio soffre di costi per servizi quadruplicati in 12 mesi, a 8,2 milioni di euro. Per far fronte alle spese la società ha messo mano al portafogli e gli 1,2 milioni di liquidità del 2017 si sono ridotti a 135.443 euro. Ha 1,5 milioni di debiti, di cui 1,1 verso fornitori. Anche la Life 120 Srls è finita nel mirino dell’Antitrust: 320mila euro di multa al primo round e 260mila nel secondo”.

“I Panzironi aprono e chiudono società”

E c’è un particolare accento sulla propensione dei fratelli Panzironi “nell’aprire e chiudere società” mettendo in atto precise e sistematiche pratiche di cessioni di rami di azienda, contratti di affitto e chiusure, allacciando svariati rapporti di proprietà. In tutto ciò la Wlcm Srl, altra società nata nel 2012, è finita in liquidazione per fare spazio alla Italian Broadcasting Srls, operante nel settore della comunicazione con la gestione di emittenti locali, pubblicità e programmi appositi per promuovere le attività dei Panzironi. Inoltre la stessa confluisce anche nella gestione di alberghi e punti turistici. Anche se ad oggi non risulta in attività.

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Anche la Commissione Europea contro le sue pratiche

Stessa cosa vale per la Pallet & co Srls che si occupa della produzione di imballaggi, e la Dream House Srls, 100% con sede ad Aprilia ed attiva nel settore agricolo. Ma che non risulta nota a nessuna autorità del posto (Camera di Commercio in primis) e che presenterebbe 900 euro appena di capitale sociale. In merito a quanto va dicendo Adriano Panzironi sulla sua dieta Life 120, le autorità del settore ne contestano le proprietà benefiche che lui sostiene ci siano. Per la comunità scientifica non esiste alcuna proprietà antinfiammatoria ‘miracolosa’ negli integratori e negli altri prodotti proposti.

Dello stesso avviso è il Ministero della Salute. E la situazione Panzironi news fa segnare la posizione del tutto avversa nei suoi confronti da parte dell’Antitrust stessa. L’ente ha specificato come alcune sostanze utilizzate non siano autorizzate dalle direttive della Commissione Europea. Per approfondire questi aspetti, c’è in particolare la seconda parte dell’articolo di wired.

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