C’è farina e farina, ma non tutti sembrano rendersene conto. Sorprende la scarsa consapevolezza che viene fuori da una analisi ufficiale.

Farina, ce ne sono di tutti i tipi in commercio, con decine di varianti che si sposano particolarmente a certe ricette piuttosto che ad altre. Anche la loro consistenza, l’aspetto, il colore e le proprietà nutrizionali riscontrate sono differenti le une dalle altre.

Della farina di grano
Della farina di grano (Pixabay)

Tutto dipende da come la farina viene lavorata, passata a molitura e molto altro. E ne consegue che, per l’appunto, la farina non è mai uguale di tipo in tipo. E c’è una ricerca condotta da Eurisko che mette in evidenza un certo qual livello di impreparazione e di scarsa consapevolezza su questo aspetto.

Ci sono donne di tutte le età, da prima dei trent’anni fino ai sessanta, che hanno risposto a delle precise domande rivolte loro in fatto di farina. E ne è venuta fuori una serie di incertezze che alla fine risultano essere più diffuse che mai.

Preoccupa in particolare l’incertezza che denotano le donne in età più matura e che hanno vissuto in altri tempi, con le nostre nonne. Cosa che avrebbe dovuto portarle a saperne di più.

Farina, quali sono le tipologie presenti che in tanti ignorano

La ricerca Eurisko condotta per Grandi Molini Italiani invece fa venire a galla diverse lacune che portano le persone deputate al funzionamento della cucina in casa a generalizzare sulla scelta delle farine.

Della farina versata a fontana
Della farina versata a fontana (Pixabay)

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Bisogna sapersi informare a dovere e scegliere con precisione qual è la tipologia che più fa al caso. Entrando nel dettaglio abbiamo:

  • farine forti per pizza, pan brioche, panettoni, ecc;
  • farine deboli, per pasta frolla, biscotti, pasta brisé ecc;
  • e farine ad assorbimento medio, per lievitati tipo i panini al latte e simili;

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Siamo poi abituati a trovare in commercio le seguenti tipologie di farine: la farina 00, la farina 0 ricca di glutine ed adatte rispettivamente per dolci lievitati e per pizze. Quella tipo 1, per prodotti da forno sia dolci che salati, la tipo 2 che porta ad una lievitazione più lenta, quella integrale e poi quelle a seguire:

  • di grano duro;
  • manitoba;
  • kamut;
  • d’avena;
  • di canapa;

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