La pasta migliore e più consigliata per bontà, qualità e perché ci fa spendere di meno è quella che appartiene ad un marchio ben preciso.

Pasta migliore, una classifica stilata dalle riviste il salvagente ed altroconsumo ci svelano quali sono i marchi più consigliati. Il tutto dopo avere estrapolato alcuni campioni di diversi prodotti analoghi venduti nei supermercati, nei discount e nei negozi di alimentari di tutta Italia.

iati tipi di pasta cruda
Svariati tipi di pasta cruda (Foto Canva)

Per stabilire quale sia la graduatoria della pasta migliore sono stati presi in considerazione diversi fattori. Come ad esempio il prezzo al netto dei rincari, con gli aumenti effettivamente riscontrati per via della crisi produttiva e dell’inflazione.

Ed in particolare la top 10 della pasta migliore in vendita in Italia, per quanto riguarda i marchi industriali più diffusi, ha tenuto in riguardo quello che è ad oggi il miglior rapporto qualità-prezzo. Che in questo caso ha visto prevalere la pasta a marchio Coop.

Ma la classifica della pasta migliore vede un altro marchio primeggiare sopra a tutti gli altri. Il tutto prendendo in considerazione gli aumenti che vanno in media dai dieci o quindici centesimi fino anche a trenta o quaranta cents.

Pasta migliore, qual è la marca ritenuta più conveniente

La graduatoria stilata in seguito alle rilevazioni de il salvagente e di altroconsumo è la seguente:

Una corsia di supermercato
Una corsia di supermercato (Foto Canva)
  • La Molisana;
  • De Cecco;
  • Voiello;
  • Coop;
  • Rummo;
  • Barilla;
  • Libera Terra;
  • Garofalo;
  • Esselunga;
  • Alce Nero;

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Le cause dei rincari del prezzo della pasta sono diverse. Si va dall’aumento del prezzo delle bollette di luce e gas all’aumento delle materie prime necessarie per realizzare il packaging ed il confezionamento dei prodotti.

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Senza dimenticare poi la scarsità di grano, provocata non solo dalla guerra in Ucraina (quest’ultima e la Russia sono tra i primi cinque Paesi esportatori al mondo, n.d.r.) ma anche dal cambiamento climatico, con alluvioni, siccità ed incendi improvvisi.

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Ed infine anche l’aumento del costo del carburante ha avuto il suo peso. Trasportare il prodotto fatto e finito dagli impianti industriali ai punti vendita costa molto di più rispetto che in passato. Così come il produrlo. E tutto questo si ripercuote sulle tasche dei consumatori.