Quanti datteri mangiare a Natale e Capodanno, così faranno bene

Le indicazioni corrette su come comportarsi a tavola e quanti datteri mangiare a Natale e Capodanno senza prendere dei chili di troppo. Potremo gustarne senza avere dei contraccolpi sulla salute.

Quanti datteri mangiare a Natale e Capodanno? Diciamo subito che non bisogna esagerare. Ce ne vogliono in quantità controllate, perché altrimenti potremmo andare incontro a delle complicazioni. Dalle nostre parti rappresentano proprio una specialità per lo più natalizia.

Altrove nel mondo invece i datteri rappresentano una bontà da potere servire ogni volta che ci sono degli ospiti che ci fanno visita. Ma quanti datteri mangiare a Natale e Capodanno? A volte diventa impossibile dire di no alla classica vaschetta appena aperta e piena di un bel po’ di questi frutti disidratati.

Al loro interno ci sono tante sostanze positive come ad esempio le vitamine che fanno parte della famiglia B, e poi quelle A e K. Ed ancora, troviamo anche i soliti antinfiammatori ed antiossidanti, tipici della frutta secca.

Però bisogna anche dire che sono una pietanza assai calorica e che mangiare troppi datteri, specialmente con cadenza quotidiana, potrebbe portare facilmente ad ingrassare.

Quanti datteri mangiare a Natale e Capodanno

I datteri che compriamo già confezionati sono arricchiti, in alcuni casi anche di molto, di zucchero sotto forma di glassa o di sciroppo di glucosio. Già questo basta ed avanza per convincerci ad andarci piano.

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Tra l’altro esagerare potrebbe anche causare dei problemi di presenza eccessiva di zuccheri all’interno del sangue. Certo, ci sono anche tanti minerali, come magnesio e ferro, flavonoidi antiossidanti, triptofano e molto altro.

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Va anche detto che i datteri sono relativamente piccoli, ed allora un massimo di 4, a volte anche 5, con cadenza quotidiana possono andare bene senza che ci sia alcuna conseguenza importante sulla salute.

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Ma vale per tutto: mangiare sano e tenendo in considerazione prima di tutto la tutela della salute anziché il gusto porta a tenerci il più possibile al riparo da spiacevoli conseguenze. E tutto questo comportamento virtuoso può essere in tutto e per tutto riassunto con il sempre valido adagio del “prevenire è meglio che curare”.