Un pericolosissimo commercio di vongole contaminate da batteri portatori di pericolose patologie è venuto alla luce, scattano le manette.
È gravissima la scoperta fatta dalle forze dell’ordine in merito alla scoperta di vongole contaminate messe in commercio. Ed il tutto avveniva in materia deliberata, senza che i responsabili di tutto questo se ne importassero in merito alle conseguenze negative sulla salute dei consumatori.
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Il tutto avviene dalla Spagna, con la locale Guardia Civil che ha concluso l’operazione bivalve-Tagus Clam in collaborazione con l’Europol, la Polizia Europea, e con Eurojust. In totale 8 persone si trovano ora in stato di arresto, con custodia cautelare in carcere.
E ci sono una tonnellata e mezza di vongole sottoposte a sequestro, per un valore commerciale di 120mila euro. Come riporta la rivista Il Salvagente, risultano sotto sequestro anche 12 imbarcazioni ed altri 25 veicoli utilizzati dalla banda per portare a termine il loro commercio di molluschi inquinati.
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Il loro luogo di provenienza dichiarato era il Togo, stato dell’Africa che si affaccia sull’Oceano Atlantico. E finivano in Spagna e poi da lì anche in altre nazioni che fanno parte dell’Unione Europea.
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Il tutto senza passare per i necessari ed obbligatori passaggi di decontaminazione e di controllo previsti dalla legge. Ci sono pure alcune società alimentari spagnole, portoghesi ed anche italiane ora sottoposte ad inchiesta.
Il pescato era frutto di una operazione illegale alla stregua di bracconaggio vero e proprio. Il vero luogo di provenienza dovrebbe essere il Portogallo. L’aspetto più grave di questa cosa è che i prodotti ittici in questione hanno causato decine di casi di intossicazione da Epatite A dal 2019 ad oggi.
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Le indagini andavano avanti da mesi e hanno confermato come i molluschi fossero inficiati anche dalla presenza di Escherichia coli e di Norovirus.
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