In zona arancione passano 5 regioni dopo il consueto monitoraggio settimanale di Ministero della Salute ed ISS. La situazione.

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zona arancione le regioni che cambieranno e cosa si può fare Foto dal web

Zona arancione, presto cinque regioni passeranno a questa condizione di rischio intermedio, abbandonando la spiacevole collocazione della zona rossa, nella cui fascia sono incluse le aree del Paese in cui viene riscontrata l’allerta massima in relazione alla pandemia.

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Roberto Speranza, ministro della Salute, ha fatto sapere nella mattinata di venerdì 9 aprile 2021 che nelle prossime ore firmerà il provvedimento tramite il quale verrà avallata la cosa. “Ma non siamo ancora al sicuro, serviranno ancora tempo ed attenzione affinché potremo attuare le riaperture che vogliamo”.

Si procederà per gradi, confidando nel frattempo nel Piano vaccini. Che il premier Draghi, il commissario per la gestione dell’emergenza sanitaria, Figliuolo, ed il capo della protezione Civile, Curcio, danno come sempre più solido. Nel frattempo si riscontra un abbassamento di quello che è l’indice di contagio Rt, passato dallo 0,98 di una settimana fa a 0,92 di adesso.

In discesa anche il numero di incidenza dei casi ogni 100mila persone. Venerdì 2 aprile tale stima era di 232 contro il 185 attuale, in base a quanto emerso dal monitoraggio settimanale di Ministero della Salute ed ISS:

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Zona arancione, le regioni che cambieranno adesso

A passare in zona arancione saranno:

  • Emilia-Romagna;
  • Friuli-Venezia Giulia;
  • Lombardia;
  • Piemonte;
  • Toscana;

È da valutare la Calabria, mentre resteranno in rosso la Campania, la Puglia e la Valle d’Aosta. Alla quale farà sicuramente compagnia la Sardegna, nonostante un mese fa fosse zona bianca.

In zona arancione aprono tutti i negozi, per tutto il loro consueto orario di esercizio. Ma con limitazioni negli ingressi ed obbligo di indossare la mascherina, di rispettare il distanziamento fisico e di utilizzare gel igienizzanti. Chiusura nei festivi e nei prefestivi per i negozi posti nei centri commerciali.

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Restano chiusi cinema, teatri, palestre, piscine ed è vietata l’attività sportiva amatoriale di gruppo. Bar, ristoranti e simili possono esercitare l’asporto (fino alle 18:00 per i bar) o la consegna a domicilio (fino alle 22:00 per ristoranti, enoteche ed altro).

Per le visite, fermo restando il coprifuoco notturno dalle 22:00 alle 05:00, ci si può muovere sul territorio del proprio comune di residenza verso una sola abitazione privata ed una sola volta al giorno. Lo si può fare al massimo in due persone, escludendo dal conteggio under 14 e persone disabili o non autosufficienti conviventi.

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Scuola e spostamenti, cosa è consentito fare

Con le seconde case ci si può spostare ma solo con gli appartenenti al proprio nucleo familiare e se la abitazione in questione è disabitata. Ma tale casa deve risultare acquistata o affittata prima del 14 gennaio, anche fuori regione ed in qualsiasi zona.

Scuole aperte sulla carta, ma decidono i governatori locali. L’indicazione è di stare tra il 50 ed il 75% di presenza in classica, demandando la restante percentuale alla didattica a distanza.

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Si può fare attività sportiva anche in strutture sportive anche al di fuori del proprio comune, per attività individuale. In presenza eventuale di altri serve una distanza minima di 2 metri.

Spostamenti: vietato lasciare il proprio comune di residenza se non per conclamate motivazioni di lavoro, studio o salute, o di assistenza a persone non autosufficienti, anche fuori regione. Il ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre consentito. Per i luoghi di culto l’accesso ad edifici religiosi sul proprio comune od in aree limitrofe è consentito.

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