Continua a tenere banco nel mondo del web il racconto fatto da Alessandro Borghese in merito al contagio da Covid-19 e lo chef, questa volta, parla di degustazione completa al metallo… per lui che tra i sintomi ha avuto anche la perdita del gusto. Una tra le cose peggiori che potesse capitare allo chef dopo il contagio, lui che il suo palato per anni l’ha educato e che è stato il suo fedele compagno in ogni viaggio.
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Alessandro Borghese non ha mai avuto una semplice passione per la cucina, la sua vita è stata legata fin da subito al cibo, ai sapori che ricordano allo chef ogni viaggio fatto fin da ragazzo, e anche i momenti più belli vissuti in famiglia e soprattutto in cucina al fianco al padre… lì dove tutto per lui è nato.
Un dono prezioso che gli è stato strappato via nel momento in cui ha scoperto di essere stato contagiato, come lo stesso chef ha raccontato nel podcast C – Come contrabbasso, dove racchiude la sua esperienza e lotta contro il Covid-19. Lo chef, qui, racconta quanto successo così: “Il gusto deve essere allenato ed educato! E il Covid-19 me l’ha tolto di colpo, anni di studio, professori, esperienza, pratica e professione per vedersi di fronte un pezzo di parmigiano e riconoscerne l’età attraverso il suo spessore”.
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La battaglia contro il Covid-19 per lo chef Borghese non è stata semplice da vivere, sia per quanto riguarda il virus in sé che per via della perdita del gusto che per lui ha rappresentato forse il più brutto tra gli aspetti negativi. Non a caso, nel podcast ecco che Alessandro Borghese descrive così la sensazione provata: “E questa tartare a punta di coltello, al palato è metallo. Sto masticando, ne riconoscono la consistenza, l’accettabilità del taglio e l’impossibilità di ammettere il coltello come unico sapore! Un menu degustazione completo al metallo”.
La confessione di Alessandro Borghese si conclude anche con la seguente ammissione: “Piango in silenzio, questa solitudine è il male. Voglio mia moglie. Voglio abbracciare le mie bambine, respirarle. Ho capito sono all’Inferno e questa è la mia pena del contrappasso. Ora devo solo scoprire in che girone sono finito, e come uscirne! Ribalto. Ribalto. E confermo tutto quello che ho visto!”.
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