E’ delle ultime ore l’apertura del ‘Caso Tortellini’ che vede protagonisti diversi personaggi ‘eminenti’. Da un lato Matteo Salvini, leader della Lega, dall’altro addirittura il Vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi. Tutto ha avuto inizio quando il consiglio pastorale della città si è riunito per organizzare i festeggiamenti in onore di San Petronio, patrono del capoluogo emiliano.
Occasione in cui, tra le tante proposte pervenute, grande risonanza ha avuto quella partita da Sua Eminenza. Il quale ha lanciato l’idea di integrare il menù celebrativo con dei tortellini ripieni di carne di pollo oltre che di maiale. Ciò per andare incontro alle esigenze di tanti musulmani che hanno manifestato l’intenzione di prendere parte all’evento. L’intento del prelato chiaramente, ha una forte natura simbolica: andare contro le tradizioni in virtù di un rinnovato spirito di accoglienza e umanità.
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Le motivazioni del ‘tortellino dell’accoglienza’
Il leader del ‘Carroccio’ non ha visto di buon occhio l’iniziativa ed ha subito recepito la proposta come un duro attacco alla nostra cultura e storia. Il tweet di Salvini ha riscosso naturalmente una forte eco mediatica: “Ma secondo voi se un italiano andasse in un Paese arabo a insegnare come mangiare, bere e pregare, come reagirebbero?”. Questo quanto scritto dall’ex Ministro, con dichiarata natura polemica verso la proposta di Monsignor Zuppi.
Quello che è stato definito a tutti gli effetti il ‘Tortellino dell’Accoglienza’ è ora al centro di un dibattito politico-religioso sulla necessità di preservare le tradizioni ed allo stesso tempo garantire l’integrazione. Il vicario generale dell’Arcidiocesi bolognese Monsignor Giovanni Silvagni, ha giustificato la proposta di Zuppi. “Questa novità è stata introdotta per consentire a tutti di degustare una pietanza simbolo della nostra città. Quindi anche a chi, per motivi religiosi o di salute, non può consumare la carne suina” ha dichiarato. Quindi non solo per andare incontro alle esigenze della minoranza musulmana, ma anche a coloro che a causa di determinate patologie devono rispettare specifiche restrizioni alimentari.
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Caso tortellini, contro Matteo Salvini anche Chef Rubio
In un comizio sul palco di Attigliano, in provincia di Terni, Salvini ha ripreso il tweet per esplicare la sua polemica: “Per rispetto, il vescovo di Bologna – manco un passante! – ha lanciato i tortellini senza carne di maiale. È come dire, qui in Umbria, il vino rosso senza uva, per rispetto. Vi rendete conto che stanno cercando di cancellare la nostra storia, la nostra cultura?”. A difesa della Curia bolognese invece si è schierato Gabriele Rubini, meglio noto come ‘chef Rubio’, non nuovo a pesanti commenti avverso le esternazioni del leader della Lega.
Allora cucciolo, ti spiego: è stato proposto e nessuno ha imposto, tu di cucina ne capisci poco così come di politica e cultura quindi calmino. Ora che hai fatto l’ennesima figura del “patriota” magnate i tortellini in scatola e torna a bacia il crocifisso che solo quello sai fa pic.twitter.com/2xyjIi7ntq
— Chef Rubio (@rubio_chef) October 1, 2019
Il cuoco ‘avventuriero’ ha infatti replicato così al l’ex Ministro: “Allora cucciolo, ti spiego: è stato proposto e nessuno ha imposto, tu di cucina ne capisci poco così come di politica e cultura quindi calmino. Ora che hai fatto l’ennesima figura del ‘patriota’ magnate i tortellini in scatola e torna a bacia il crocifisso che solo quello sai fa”. Durissime le parole di chef Rubio, alle quali vedremo se Matteo Salvini vorrà rispondere per le rime.
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