Che cosa sono i PFAS, in quali cibi si trovano, cosa li originano e quali sono i pericoli che ci fanno correre. E come fare per stare al sicuro.
I perfluoroalchilici (PFAS) sono delle sostanze chimiche alle quali vengono associate dei grossi rischi per la salute umana e per l’ambiente. I PFAS, noti anche come “sostanze chimiche per sempre”, sono composti sintetici utilizzati in una vasta gamma di prodotti, dai rivestimenti antiaderenti per pentole ai tessuti impermeabili.
La loro presenza nel cibo e nelle fonti d’acqua ha sollevato preoccupazioni significative, e comprendere come proteggersi da questi contaminanti è diventato cruciale. La prima fase per difendersi dai PFAS è comprendere la loro origine e come possono entrare nella catena alimentare.
Queste sostanze possono contaminare l’acqua potabile attraverso scarichi industriali, l’uso di schiume antincendio e il trattamento di rifiuti. Una volta nell’acqua, i PFAS possono depositarsi nel suolo e contaminare le coltivazioni, o accumularsi nei pesci e in altri animali selvatici.
Di conseguenza, è fondamentale essere consapevoli della provenienza degli alimenti che consumiamo.
Una delle strategie più efficaci per ridurre l’esposizione ai PFAS è scegliere con attenzione i prodotti alimentari. È raccomandato privilegiare alimenti freschi e locali, poiché questi tendono a essere meno esposti a contaminazioni rispetto a quelli importati da aree industriali.
Quando si acquistano prodotti confezionati, è utile informarsi sui metodi di produzione e sul rispetto delle normative ambientali da parte delle aziende. Scegliere marchi che si impegnano a monitorare e ridurre l’uso di PFAS può fare una grande differenza.
Bisogna prestare attenzione anche ai metodi di cottura e conservazione. Alcuni contenitori e pellicole alimentari possono contenere PFAS, quindi utilizzare materiali privi di sostanze chimiche nocive è fondamentale.
Optare per contenitori in vetro o acciaio inossidabile può aiutare a evitare la migrazione di queste sostanze nel cibo. Anche durante la cottura, è consigliabile limitare l’uso di pentole antiaderenti di bassa qualità, che potrebbero rilasciare PFAS a temperature elevate. Per quanto riguarda l’eliminare i PFAS dal corpo, si consiglia anche di bere molta acqua al giorno.
Un altro aspetto da considerare è l’importanza di un’adeguata informazione e consapevolezza. Essere aggiornati sulle ultime ricerche e sulle normative in materia di sicurezza alimentare è essenziale per comprendere i potenziali rischi associati ai PFAS.
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Organizzazioni ambientaliste e istituzioni sanitarie forniscono spesso risorse utili per educare il pubblico sui pericoli legati a queste sostanze e sulle misure preventive da adottare.
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In caso di preoccupazioni specifiche riguardo alla contaminazione da PFAS, è consigliabile effettuare test sull’acqua potabile e sugli alimenti.
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Diverse aziende e laboratori offrono servizi di analisi che possono identificare la presenza di questi composti nel campione prelevato. Queste informazioni possono fornire una maggiore tranquillità e aiutare a prendere decisioni informate riguardo alla propria dieta.
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