Gli incaricati al rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare hanno comunicato un caso di contaminazione da metallo pesante. I dettagli del caso.

Una contaminazione da metallo pesante all’interno di un articolo alimentare ha portato le autorità preposte a disporre per il richiamo alimentare di un prodotto. La decisione arriva per opera del RASFF, il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.

Ispettori ad un controllo in dogana
Ispettori ad un controllo in dogana (Pixabay)

La situazione riguarda un potenziale rischio di migrazione del piombo oltre i limiti di legge in dei servizi da caffè con piattini, tutti quanti provenienti dalla Cina. In questi casi il RASFF ha riscontrato la concreta possibilità che possa avere luogo una contaminazione la metallo pesante.

Nonostante il livello di rischio segnalato non sia indicato come serio, all’interno del rapporto prodotto dagli ispettori incaricati di fare rispettare le norme di sicurezza, sono comunque scattati dei controlli.

E questa situazione dovrebbe portare anche al ritiro dal commercio dei prodotti interessati. Non è la prima volta che si riscontra un possibile pericolo di questo tipo. Esistono per cui delle precise indicazioni da seguire in questo caso.

Contaminazione da metallo pesante, i limiti imposti dalla legge per il ritiro

Il protocollo impone che qualunque articolo potenzialmente soggetto a fenomeno di migrazione di sostanze esterne negli alimenti venga tolto dalle vendite. Questa cosa avviene a tutti i livelli, basti pensare ad esempio a quanto avviene con certi esemplari di pescato.

Un controllo alimentare in corso
Un controllo alimentare in corso (Adobe Stock)

In tale ambito è molto diffusa la presenza di mercurio nel pesce, specialmente in tonno e pesce spada. Le indicazioni fornite dalla Commissione Europea in tal senso riferisce della misura di 0,5 mg/kg per quanto riguarda i pesci di piccole dimensioni ed il muscolo di pesce.

E di 1 mg/kg per esemplari dalle misure più grandi, quali lo squalo, il pesce spada, il tonno, la rana pescatrice, lo storione ed altri. La direttiva in questione risale al 2006.

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