Grazie alla Dieta Fodmap sarà più semplice far finire una volta per tutte gli antipatici effetti ascrivibili al colon irritabile. Funziona così.

Dieta Fodmap colon irritabile
I principi della Dieta Fodmap Foto dal web

La Dieta Fodmap è tra i rimedi più indicati che ci siano da parte degli esperti per curare il colon irritabile. Parola di esperti. Questo regime alimentare dura un mese e prevede come sua caratteristica principale l’esclusione di cibi soggetti a fermentazione. Il termine ‘Fodmap‘ è un acronimo inglese composto dalle iniziali dei vari oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli.

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Si tratta di composti presenti in numerosi cibi naturali che siamo soliti consumare ogni giorno. Si va dalla frutta come mele, albicocche, ciliegie, fichi, mango, pere, pesche, prugne e anguria. Alle verdure quali carciofi, broccoli, cavoli. Passando anche per cereali, grano, legumi, funghi, aglio e cipolla. Si tratta di carboidrati alimentari a catena corta che l’intestino tenue non riesce ad assorbire. Il loro percorso di porta dritti nel tratto successivo (l’intestino crasso), dove poi avviene la fermentazione tramite i batteri intestinali. Questo porta all’insorgere di gas quali il metano e l’idrogeno tra gli altri.

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Dieta Fodmap, i cibi consigliati

Avere il colon irritabile porta all’insorgere di antipatiche problematiche. La ipersensibilità viscerale annessa fa si che escludere permanentemente certi alimenti ritenuti nemici del colon irritabile alla fine non migliori affatto le cose, anzi. Meglio metterli da parte temporaneamente. E la Dieta Fodmap serve proprio a questo. Durante il periodi di osservazione di questo schema nutritivo vanno consumati cereali senza glutine, patate, riso, latte di mandorla o di soia al posto di quello di vaccino. Poi verdura a basso contenuto di fruttani (quali melanzane, finocchi…) o frutta con basso contenuto in fruttani (arance, ananas, fragole, kiwi…).

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Uno dei punti chiavi è individuare gli alimenti ‘nocivi’

E più in generale cibi ad alta digeribilità. Reintrodurre poi gli alimenti tipici della nostra alimentazione di serve, dopo le suddette 4 settimane, servirà ad individuare con precisione quelli che scateneranno i sintomi del colon irritabile. Ovviamente è necessario richiedere un consulto medico ed ottenere i consigli di un dietologo o di un nutrizionista. Per quanto riguarda il colon irritabile, esso è una condizione che consiste di un disordine funzionale inerente l’apparato gastrointestinale. Tale situazione può comportare sintomi fastidiosi come crampi, dolori addominali, nausea, stitichezza o anche il suo inverso, cioè la diarrea. Come molti altri tipi di dieta, è consigliato anche un elevato consumo di acqua. In una media di 2 litri al giorno come minimo.

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