Panzironi | ritorno in tv con una condizione | “Vietato parlare di Covid”

Per Adriano Panzironi c’è un traguardo importante raggiunto al Tar del Lazio. Ma al giornalista viene imposto un punto significativo.

Altra vittoria per Adriano Panzironi nei confronti dell’AGCOM che più volte lo aveva sanzionato in passato. Gli interventi del Garante delle Comunicazioni avevano avuto luogo per via di contenuti controversi ritenuti ingannevoli e legati molto spesso ai prodotti realizzati e commercializzati dallo stesso giornalista pontino attraverso le sue società.

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Nelle scorse settimane lui aveva ottenuto un punto importante in proprio favore. Il Tar del Lazio infatti aveva disposto l’immediata sospensione della delibera 152/2020 intrapresa dalla stessa AGCOM nei suoi confronti e che imponeva la sospensione per sei mesi – da aprile a settembre 2020 – della trasmissione televisiva ‘Il Cerca Salute’. In un comunicato stampa si legge quanto segue. L’Antitrust, con verbale del 21/01/2020 punto 171 ed inviato via pec il 13/05/2020 solo a causa delle note ragioni legate al Covid-19 che hanno rallentato l’operatività dei pubblici uffici, ha disposto l’archiviazione del procedimento aperto per presunta inottemperanza ai precedenti provvedimenti sanzionatori irrogati dalla stessa Antitrust. Ed efferenti il programma ‘Il Cerca Salute’, con particolare riferimento alla pubblicità dell’integratore denominato Orac Spice”.

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Panzironi, si al ritorno in tv “ma non deve parlare di Covid”

Adriano Panzironi e la sua società Life 120 s.r.l. avevano ricevuto una multa da mezzo milione di euro nel 2018. Questo per pubblicità ingannevole e pubblicità occulta. “La nuova archiviazione del procedimento riabilitano ‘Il Cerca Salute’ all’occhio dell’Antitrust. “Nessuno potrà più dire che i programmi che sostengono lo stile di vita Life 120 abbiano natura ingannevole e cerchino di approfittare della buonafede dei nostri telespettatori”. L’avvocato di Panzironi calca la mano ed afferma: “Questo dimostra come anche le sanzioni contro il mio assistito emesse in passato sono ingiuste. Anche per queste abbiamo fatto ricorso”. Va però detto che il Tar ha intimato il giornalista di non parlare della epidemia di Covid. Questo per evitare possibili contenuti in grado di creare disinformazione e confusione.

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