È emergenza siccità in Italia, proprio come un anno fa. Qual è la causa e quali sono le tragiche conseguenze che avremo in estate ma che sono già ben visibili sin da adesso.

La siccità in Italia picchierà forte anche in questo 2023. La crisi idrica che si è manifestata con effetti devastanti su agricoltura, pesca ed allevamento l’anno scorso si sta già palesando ora. I primi effetti sono già visibili, dopo un inverno caratterizzato da scarsissime precipitazioni.

Acqua quasi assente da una fontana
Acqua quasi assente da una fontana (Foto Canva – Ricettasprint.it)

In molte parti del Paese ha piovuto pochissimo, e lo stesso è avvenuto con la neve. Molte vette che avrebbero dovuto essere imbiancate non lo sono affatto. Per colpa di questa situazione si può già prefigurare una siccità in Italia molto marcata, con bacini idrici e corsi d’acqua ridotti al minimo quando non addirittura prosciugati.

Questo allarme siccità in Italia non riguarda solo le nostre parti ma anche altre zone d’Europa, come la Francia, la Spagna e diverse altre. Di contro in altre aree del mondo il clima tipico di primavera ha lasciato il posto a fenomeni atmosferici più prettamente invernali. E questi squilibri climatici hanno comportato danni ed anche tragedie ingenti.

Negli Stati Uniti ci sono state delle nevicate come non se ne vedevano da quasi un secolo, con anche diverse vittime. La colpa di tutto questo è in maniera chiara ed evidente del cambiamento climatico, con il surriscaldamento globale che purtroppo sembra destinato ad accompagnarci da qui in avanti.

Siccità in Italia, perché non piove più

I fenomeni atmosferici si prefigurano seguendo un preciso canovaccio: non piove e non nevica quasi più, ma quando questo avviene l’intensità è molto violenta. Cosa che favorisce conseguenze gravi come alluvioni e valanghe.

Suolo spaccato dalla siccità
Suolo spaccato dalla siccità (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Per i lunghi periodi vissuti senza precipitazioni invece le ripercussioni sono rappresentate dalla siccità e dalla crisi idrica. Si profila un razionamento dell’acqua con una limitazione delle attività normalmente attuabili, come il giardinaggio.

Come accaduto nel 2022, presumibilmente si dovrebbe procedere solamente in determinati periodi della giornata e della settimana. Sembra inevitabile che verranno intraprese queste misure. Intanto Legambiente e Greenpeace lanciano l’ennesimo allarme.

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Le conseguenze sono estremamente gravi

Le strutture ricettive dotate di piscine già dall’attuale periodo primaverile stanno vivendo delle difficoltà e sembrano rassegnati a dovere chiudere questo loro servizio. Con tutti i danni economici che la cosa comporta.

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Un altro fattore di gravità è rappresentato dalla cementificazione selvaggia e dalla canalizzazione non sempre applicata in maniera accurata. Cosa che limita sempre di più il suolo naturale destinato all’assorbimento dell’acqua. E pure questo dà adito a delle tragedie.

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Tutti i comparti industriali del Paese fanno ricorso a grossi quantitativi di acqua ogni anno. Parliamo di miliardi di litri per ogni settore. Con la scarsità di acqua ci saranno conseguenze estremamente gravi a livello ambientale, economico ed anche sociale.